Della chiesa parrocchiale, intitolata alla Madonna della Neve, si hanno le prime notizie nel 1143 in un documento che riguarda la riscossione dei tributi dovuti all’arcivescovo di Genova. La chiesa è detta “de Camporzasco”. In due citazioni successive, una del 1287 e l’altra del 1289, viene definita “ecclesia de Turri de Camposasco”. La struttura attuale risale a secoli recenti (1600-1700). La festa patronale è quella dedicata alla Madonna della Cintura, che un tempo richiamava molta gente anche dai paesi vicini. Era tradizione, fino ai primi del ‘900, che la processione giungesse fino ad un bosco di castagni in località Campunà sul versante della Fontanabuona.
A Villa Oneto nel 1650 venne costruita una cappella dedicandola a San Fermo e a San Carlo Borromeo. La ricorrenza di San Fermo è stata caratterizzata, fino alla metà del secolo scorso, da grandi festeggiamenti all’ombra di secolari piante di castagno. Vi erano due balli, cinque “osterie” e la partecipazione di centinaia di persone provenienti anche da Chiavari e da Zoagli.
Nei boschi al di sotto dell’abitato di Villa Oneto ci sono invece i ruderi di una chiesetta che è sempre stata ritenuta “antichissima”. E’ dedicata alla “Natività di N.S. Gesù Cristo” e ha una forma a quadrifoglio che si richiama a modelli di chiese bizantine. Studi recenti sulle superstiti murature e su due particolari elementi architettonici la fanno risalire ai secoli prima del Mille, forse addirittura all’epoca della presenza dei Bizantini in Liguria, nel VI-VII secolo. Il sito archeologico, recintato ma accessibile, si può raggiungere con un breve tratto di strada non asfaltata che si dirama dalla carrozzabile Camposasco-Villa Oneto poco dopo l’abitato di Cian de Dria.